In questo sito utilizziamo i cookies per migliorare il sito stesso e la sua fruibilità. Alcuni cookies sono necessari per il funzionamento del sito web.
Utilizziamo alcuni cookies di terze parti per acquisire informazioni statistiche in formato anonimo al fine di migliorare il sito.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookies.
Puoi utilizzare le impostazioni del tuo browser se vuoi bloccare i cookies di questo sito.
"Un vecchio contadino una volta mi ha detto: " Dio perdona sempre. Noi, gli uomini, perdoniamo alcune volte. La natura non perdona mai!. Se tu la prendi a schiaffi, lei lo fa a sua volta. Credo che noi abbiamo sfruttato troppo la natura".
Da queste parole comprendiamo l'importanza della nuova lettera enciclica del Papa sul tema della casa comune che è la terra su cui abitiamo. L'attenzione della Chiesa per l'ambiente non nasce oggi. Già cinquant'anni fa il Concilio rilevava come nel nostro tempo s'imponga la domanda circa il " compito dell'uomo nell'universo" il quale è diventato molto potente a motivo delle sue conoscenze scientifiche e dei mezzi tecnici, ma, nello stesso tempo, appare incerto nel governare quanto possiede. Un esempio è precisamente l'ambiente, dove molte volte l'uomo si è mostrato non un custode saggio, ma uno sfruttatore sconsiderato, al punto da impoverirne le risorse o da mutarne gli equilibri, I beni della terra non possono essere al servizio solo di pochi, così da divenire questi sempre più ricchi, ma di tutti, specialmente dei più poveri. Dio ha dato la terra a tutti gli uomini e a nessuno deve mancare il necessario.
La Lettera, come prevedibile, sta riscuotendo una vasta eco mediatica, anche a motivo del fatto che nel 2015 vi saranno importanti appuntamenti internazionali sui cambiamenti climatici. E la Chiesa desidera promuovere insieme una ecologia ambientale e una ecologia umana perché a essere in pericolo non è solo l'ambiente, ma anche l'uomo; la cultura dello scarto sacrifica al profitto e al consumo parte dell'umanità: poveri, affamati, malati. La vita umana, la persona, non sono più sentite come valore primario da rispettare e da tutelare, specie se è disabile, se non serve ancora (come il nascituro) o non serve più (come l'anziano). Per questo i papi hanno parlato di ecologia umana, strettamente legata all'ecologia ambientale.